In effetti nel carcere esistevano regole e comportamenti che generavano una rivalsa reale rispetto ai
tanti soprusi subiti nella vita da parte di ciascuno; ad esempio pranzare e cenare tutti insieme,
obbligatoriamente, diveniva un convivio che restituiva a tutti dignità e fratellanza.
Quel popolo sembrava che volesse proteggere la sua autorità, la sua risorsa principale, un loro
fratello superiore, anche impedendo il compimento di tradimenti come quelli che aveva subito Gesù
dagli ebrei. Personalmente ero assolutamente certo, infatti, che quei detenuti mai si sarebbero
comportati come gli ebrei, e nelle stesse condizioni storiche avrebbero avuto un enorme rispetto in
chi avesse offerto loro la salvezza eterna come fece Gesù con la Sua stirpe.
Popolo mio