NEI SECOLI DEI SECOLI - Gianni Zito - Biografia

(Gianni Zito) #1

regime carcerario, è un vostro diritto andare ai domiciliari, non vi fate scappare quest’occasione
altrimenti rischiate la vita. Scrivete tutte le malattie, una per una, e vedrete che vi manderanno a
casa. Io vi ho osservato, prendete più di una decina di pillole al giorno, a tutte le ore, e non potete
restare qua dentro! Ci sono troppi rischi per voi”.


Io fui commosso dalle sue parole e sapevo che tutto ciò che aveva detto era vero. Correvo dei rischi
enormi e quindi feci particolare attenzione nel descrivere tutte le patologie di cui soffrivo da
decenni ormai.


Anche i detenuti di altre celle soffrivano di malattie serie, ed alcuni nettamente peggiori delle mie,
infatti mi meravigliai che fossero rinchiusi in un carcere nonostante avessero bisogno di cure
mediche continue.


Addirittura c’era un detenuto con una ascite enorme, che poi scoprii dipendere da un cirrosi epatica
già aggravata in carcinoma, per cui andava ricoverato con urgenza, ma se non fosse intervenuto il
coronavirus sarebbe certamente morto in carcere, come capitato a tanti in precedenza.
Infatti fu il primo ad essere chiamato dagli appuntati per essere scarcerato, il giorno dopo la mia
relazione sulla sua scheda, e fu spedito ai domiciliari.


Seppi poi in futuro che, grazie a quel lavoro enorme che realizzai a vantaggio di molti detenuti,
diversi furono inviati ai domiciliari nei giorni successivi.
Speravo di poter usufruire anch’io del trasferimento ai domiciliari ma purtroppo l’attesa fu vana nei
giorni immediatamente successivi.
Ogni volta che a qualche detenuto venivano concessi gli arresti domiciliari si sentivano le urla di
giubilo dei suoi amici di cella e di sezione che gridavano “VIA, VIA, VIA!” festeggiando la
sorpresa di poter finalmente andare via dal carcere, e queste urla le udimmo 2-3 volte al giorno per
diversi giorni!


Indice
Free download pdf