avrebbero consentito di dormire chiusi tappati (che fesseria, infatti nella mente mi rimproverai da
solo: “we Gianni, deficiente, ma quali zanzariere e impianti di aria condizionata ti immaginavi!
Questo è un luogo di punizione, penitenza, frustrazione, devi subire tutte le privazioni possibili!”), i
nostri letti si sarebbero ritrovati come in aperta campagna per cui quei maledettissimi insetti mi
avrebbero aggredito molto peggio di quanto avvenisse di solito a casa dove ricordavo di aver
vissuto notti insonni!
In realtà nel corso di tutta la mia vita non ero mai riuscito a capire perché il mio sangue fosse così
tanto gradito alle zanzare di ogni ordine e grado!
La ricerca di una soluzione contro quegli insetti micidiali, quindi, fu cosa assolutamente prioritaria.
Osservando i letti a castello posizionati nell’angolo della stanza ebbi subito un intuito: scelsi quello
inferiore che mi avrebbe consentito di sistemare le lenzuola tutte intorno ai due lati liberi mentre gli
altri due erano confinanti col muro e quindi già protetti!
In effetti l’idea era davvero sensata e rimasi sorpreso di aver trovato una soluzione valida ed in
tempi rapidissimi, visto che ormai avevo assunto comportamenti e sembianze dell’armata
Brancaleone a cui appartenevo fiero, e questa nuova condizione non sembrava compatibile con
alcuna trovata geniale!
A quel punto Peppe diede inizio ad un rito che durò per tutta la detenzione: pulire spasmodicamente
tutto, disinfettare qualsiasi superficie con tutti i prodotti possibili e immaginabili!
L’altro suo rito fu mangiare ad oltranza, qualsiasi cosa ed anche di più.
Affidò al cibo tutte le forme di conforto da vivere in carcere, ritenendo che fosse l’unica possibile.
Il suo impegno maggiore durante la giornata, infatti, fu compilare il modulo per la spesa che
custodiva come il più sacro dei tesori, nascosto nel suo comodino affianco al letto, pronto per l’uso
in caso di attacco di desolazione.
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