Viaggio in Marocco per il matrimonio
Quando arrivò agosto, però, dovetti andare io in Marocco da lei e, come aveva chiesto tante volte
nei mesi precedenti, e ci saremmo potuti sposare con un primo rito idoneo alle sue tradizioni.
Aveva fretta Miriam, forse perché aveva paura che il nostro amore potesse finire improvvisamente
per altre cause ignote e sempre possibili quando si tratta di unione fra civiltà così diverse.
Il matrimonio nella versione italiana, invece, lo avremmo potuto celebrare dopo la sua laurea, senza
fretta, nel giro di un paio d’anni.
Ero frastornato, non sapevo che fare, cosa mi aspettava realmente, e quali sarebbero state le
conseguenze di quel percorso voluto fortemente da Miriam.
Sapevo di amarla e non mi spaventava il matrimonio con lei perché concordammo che i figli
avrebbero scelto autonomamente la religione da seguire nella vita una volta divenuti maggiorenni, e
che fino alla età matura avrebbero conosciuto entrambi le Fedi.
In cuor mio ero sicuro che i figli avrebbero scelto la Fede Cristiana, per cui non ero molto
preoccupato.