La fine della relazione con Miriam nel 1992
Appurata quella situazione terribile decisi di rinunciare a tutto e di partire ma, per non ferire
Miriam, per non farla soffrire ed umiliarla a causa delle pessime informazioni ottenute dalla ragazza
che lavorava nell’ambasciata italiana, le dissi che per seri motivi di salute sarei dovuto rientrare
subito in Italia e pertanto non sarebbe stato possibile realizzare la prima fase del matrimonio.
Lei ci rimase molto male, in effetti riconobbi la stessa reazione che ebbi io a Pompei quando non
volle entrare in Chiesa, ed ebbi la sensazione che avesse capito la realtà, il dramma che stava
vivendo.
Dopo un lungo silenzio mi resi conto, infatti, che a quel punto sarebbe stato meglio parlare
apertamente, come lei fece con me proprio in quell’occasione a Pompei, e le dissi le stesse cose che
lei disse a me, accarezzandole le mani: “Mimì, amore mio, parliamo francamente, ti ricordi quando
in Italia mi dicesti che avevi male al cuore solo al pensiero di immaginare che i tuoi figli potessero
un domani essere Cristiani? Che sentivi tanto freddo al pensiero di poter entrare in una Chiesa?
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