Ebbene io oggi, con grande sincerità ed immenso dolore, ti devo dire le stesse cose! Ti ho
dimostrato di amarti, sono venuto sin qui convinto di fare tutto quanto mi avevi chiesto, ed avevo
portato con me persino gli abiti da matrimonio, ma sono emerse cose molto gravi quando sono
andato a parlare con l’ambasciata italiana: una ragazza mi ha descritto i terribili drammi dei
matrimoni misti e gli enormi rischi connessi, tutti dovuti all’assurda intransigenza delle tradizioni
musulmane che io rispetto molto ed amo, lo sai, però non le comprendo e non le condivido. Miriam,
nella mia Fede il valore più alto è il perdono! Qui nella vostra spiritualità, a volte, sembra essere
l’odio verso le altre religioni, i cui credenti vengono definiti “infedeli” e per questo devono essere
convertiti a qualsiasi costo, anche con l’inganno! Ti rendi conto della differenza abissale, epocale,
storica, spirituale? Noi due ci amiamo, ma Dio lassù non consente che gli amori come il nostro
possano essere vissuti. A coloro che realizzano tali matrimoni capitano tragedie immani per tutta la
vita, e soprattutto i figli soffrono per i gravissimi contrasti spirituali! Gli occidentali convertiti,
come mi ha detto quella ragazza dell’ambasciata, sembra che abbiano gli occhi assenti, come
privati di ogni emozione spirituale, senz’Anima, come automi vegetali deprivati di tutte le loro
origini! Ti rendi conto amore mio?! E sono sempre gli occidentali a doversi convertire all’Islam
perché coloro che dovessero fare il contrario, cioè musulmani che divengono cristiani, verrebbero
senza ombra di dubbio uccisi!”.
Ero agitato mentre le parlavo così francamente, ma anche determinato perché sentivo che stavo
facendo la cosa giusta, cioè dirle tutto con sincerità, affrontare il nostro dramma d’Amore insieme,
senza sotterfugi o scuse come avevo pensato di fare inizialmente per non farla soffrire.
Certo, discutendo sinceramente il dramma sarebbe emerso il tutta la sua gravità, ma dovevamo
affrontarlo insieme, una volta per tutte, perché non era il caso di continuare ad illudersi se il Buon
Dio aveva deciso, dal Cielo, che quel matrimonio non si doveva celebrare, che il nostro amore era
giunto al capolinea.