Lei capì tutto quanto le avevo riferito, sapeva che le mie parole erano giuste, ma aveva sempre
sperato che noi due potessimo rappresentare un’eccezione a quelle regole, a quella triste realtà, ed
in verità ci avevo sperato e creduto anch’io.
Ma quella dura realtà non ammetteva deroghe, infatti prima o poi avremmo sofferto anche noi per le
differenze spirituali, per cui tristemente aggiunsi: “amore mio, potresti mai accettare che io, ai
nostri figli, essendo anche i miei, possa far celebrare il Battesimo, la Prima Comunione, la Santa
Messa la domenica, la Cresima, il matrimonio Cristiano, e di pregare il Santo Rosario?”.
Fu in quel momento che abbassò lo sguardo, sopraffatta dalla realtà, dalla consapevolezza
dell’impossibilità che il nostro amore potesse evolvere in un matrimonio, e sprofondò in un silenzio
tetro, funebre, funesto.
Le lacrime iniziarono a sgorgare copiose, ed anch’io piansi amaramente.
La realtà, più grande di noi e del nostro amore, ci aveva surclassati. Ormai eravamo consapevoli di
dover porre fine al nostro amore, necessariamente, perché non aveva futuro.
La tristezza s’impadronì di noi e delle nostre Anime ma dopo cinque minuti di atroce sofferenza
accadde qualcosa di straordinario: in quei momenti tristissimi invece di lasciarci andare al dramma,
al dolore, alla sofferenza, magicamente ci tornarono in mente tanti episodi felici del nostro rapporto
e, come presi dall’esigenza di confortarci l’un l’altro, nonché per sdrammatizzare la tensione che ci
stava divorando, iniziammo a raccontarceli, soprattutto i più simpatici! Fu un vero e proprio
commiato, consumato in allegria, tenendoci per mano, sorridendo e piangendo, asciugandoci le
lacrime ed abbracciandoci, baciandoci dolcemente ogni volta che i nostri sguardi si incrociavano!!
C’era un Dio amorevole sopra di noi che ci aveva permesso di amarci follemente, ma che in quel
momento ci chiedeva di porre fina alla nostra relazione così, senza drammi, sorridendo, mano nella
mano, con l’amore ancora sfavillante da tutti pori!!
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