Il giorno dopo Miriam mi venne a prendere di nuovo e mi accompagnò alla stazione di Madrid, tra
l’altro magnifica, piena di piante, dove avrei dovuto prendere il treno per l’aeroporto.
Lei aveva un’espressione un po’ sofferta, un pò malinconica, e la capivo perfettamente perché gli
stessi sentimenti li provavo anch’io.
Tante altre volte, durante la nostra relazione, i saluti agli aeroporti e alle stazioni avevano
rappresentato momenti di profonda tristezza, ed anche quello lo fu nonostante non fossimo più
fidanzati.
Lo intuimmo entrambi ma senza parlarne per l’evidente imbarazzo che avvertivamo, e quindi
tentammo di sdrammatizzare assumendo atteggiamenti sempre più scherzosi, da veri e grandi amici,
rinnovando la promessa solenne, sempre mantenuta, di sentirci e vederci spesso in video chat.
La baciai sulla guancia e la salutai con profondo affetto, stima, ammirazione, gratitudine.
Ma i baci non sembravano sufficienti per trasmetterle i miei pensieri.