La preoccupazione per mia sorella e mio fratello era la stessa ed infatti non dissi mai niente a
nessun mio parente. Stesse considerazioni anche per gli amici, per cui tenni la notizia nascosta a
tutti, ne eravamo al corrente soltanto io ed Anna.
Durante le passeggiate riflessive guidavo e meditavo premurosamente sulle precauzioni da adottare,
e sul momento storico della mia vita: era arrivata l’ingiustizia più efferata di tutte, e per una persona
nelle mie condizioni di salute, economiche, affettive, sociali, professionali, avrebbe potuto
rappresentare un grave rischio di tracollo definitivo!
Ammiravo la mia città dal Castello Arechi, riflettevo, osservavo ogni cosa intorno a me con molta
premura, come se avessi voluto preservarne e custodirne il ricordo una volta trovatomi rinchiuso in
una cella: il panorama, gli alberi e le piante, gli uccelli, i turisti sorridenti, una città viva che negli
ultimi decenni aveva fatto grandi progressi!
Guidando risuonava nella mia mente una canzone storica che rifletteva il mio stato d’animo.
Guido piano