Il Sole 24 Ore Mercoledì 4 Marzo 2020 21
Mondo
La Ue va in aiuto della Grecia,
700 milioni per la crisi migranti
L’EMERGENZA
I vertici dell’Unione hanno
incontrato Mitsotakis
alla frontiera con la Turchia
Tra le misure previste
il rafforzamento
del dispositivo Frontex
Stefano Carrer
Settecento milioni di euro per aiuta-
re la Grecia ad affrontare la nuova
crisi dei migranti, più un rafforza-
mento del dispositivo di pronto in-
tervento di Frontex e la mobilitazio-
ne del meccanismo europeo di pro-
tezione civile: sono le misure an-
nunciate ieri dalla presidente della
Commissione Ursula von der Leyen,
accorsa a incontrare il premier elle-
nico Kyriakos Mitsotakis assieme al
presidente del Consiglio Ue Charles
Michel e al presidente del Parlamen-
to di Strasburgo, David Sassoli.
Un incontro avvenuto a Kasta-
nies, sulla frontiera di terra greco-
turca su cui da giorni si ammassano
decine di migliaia di migranti e rifu-
giati - dopo che la Turchia ha deciso
di incoraggiarne l’esodo -,respinti
dalla linea dura decisa dalle autorità
di Atene (ieri senza incidenti di rilie-
vo). Terrorizzata dalla prospettiva di
una ripetizione della crisi migratoria
del ,la Ue manifesta solidarietà
a una Grecia, finita sotto accusa - as-
sieme all’Europa stessa - da parte
delle organizzazioni umanitarie.
Sottolineando che si tratta di una si-
tuazione che investe la responsabili-
tà dell’Europa intera, von der Leyen
ha detto che «la nostra unità prevar-
rà».«Siamo qui in circostanze stra-
ordinarie, per ringraziare e dare un
messaggio di solidarietà e supporto
alla Grecia»,ha aggiunto,esprimen-
do anche compassione per i migran-
ti che sono stati «attratti con false
speranze in questa situazione».
Un filo di imbarazzo che non ha
trovato riscontro nel premier gre-
co,che ha definito la Turchia un Pae-
se «trafficante»,che spinge i mi-
granti alla frontiera «per promuove-
re la sua agenda geopolitica»: mi-
granti che non starebbero fuggendo
dai combattimenti nella provincia
siriana di Idlib ma «hanno vissuto in
sicurezza in Turchia per un lungo
periodo di tempo».
Il ministro degli Esteri turco Me-
vlut Cavusoglu ha ribadito ieri l’ac-
cusa elevata lunedì dal presidente
Tayyip Erdogan e respinta con sde-
gno da Atene, secondo cui le forze
greche avrebbero sparato sui mi-
granti. Il rinnovato appello dei
maggiori responsabili della Ue alla
Turchia perché rispetti l’accordo
del tenendo i rifugiati sul pro-
prio territorio in cambio di aiuti fi-
nanziari appare inutile di fronte al-
la determinazione di Erdogan a «ri-
cattare» Bruxelles.
Prima della riunione informale
del - marzo dei ministri degli
Esteri della Ue, l’Alto Rappresen-
tante Ue Josep Borrel si è recato ieri
ad Ankara, da dove Erdogan è tor-
nato ad attaccare Bruxelles, soste-
nendo di aver rifiutato un miliardo
di euro di aiuti aggiuntivi che gli
erano stati offerti dalla Ue e accu-
sandola di non aver rispettato la
sua parte dell’accordo.
Intanto ong e associazioni uma-
nitarie se la prendono con il rigore
di Atene che trova appoggi in una
Ue che - come sottolineato ieri dal
ministro dell’Interno tedesco
Horst Seehofer - desidera che sia
chiaro il messaggio secondo cui le
frontiere non sono aperte. Amne-
sty International ha definito «inu-
mani» i provvedimenti presi dalle
autorità elleniche per impedire
l’ingresso ai migranti.
Secondo l’associazione Emer-
gency «è ora che l’Europa cambi rot-
ta: o mette il rispetto dei diritti uma-
ni come base irrinunciabile del suo
agire o sarà definitivamente morta.
Non ci sono più scorciatoie possibi-
li». La Federazione Internazionale
della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa
(IFRC) ha sottolineato ieri che i mi-
granti non devono «essere usati co-
me strumento politico»: per il presi-
dente Francesco Rocca «gli Stati
membri della Ue devono reagire in
uno spirito di solidarietà al recente
aumento del numero delle persone
che cercano rifugio alle frontiere
esterne della Ue» e «non devono vol-
tare le spalle a Turchia e Grecia. Gli
Stati del Sud europeo non possono
esser lasciati soli: tutti gli Stati han-
no una responsabilità nel protegge-
re persone e salvare vite». L’Agenzia
Onu per i rifugiati ha dichiarato che
manca di base legale la decisione di
Atene di sospendere l’accoglimento
delle richieste di diritto d’asilo.
Per la Grecia, tra l’altro, stanno
emergendo serie preoccupazioni
sull’impatto economico dell’epide-
mia da coronavirus (finora comun-
que contenuta a sette casi, senza al-
cun decesso). Il consiglio fiscale in-
dipendente ritiene ormai irrealistico
il target governativo di una crescita
a +,%: secondo il suo scena-
rio base a forte rischio di revisione,
il Pil si fermerà a +,%, ma nel caso
peggiore scenderà a +,%, il che
avrà un impatto fiscale negativo ri-
ducendo gli spazi a disposizione per
supportare il rilancio dell’economia
dopo il decenniop perduto della cri-
si. Mercoledì prossimo la cerimonia
per l’accensione della torcia olimpi-
ca, nell’antica Olimpia, avverrà in to-
no minore, per evitare affollamenti.
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EPA
In fuga dalla guerra. Migranti portano in braccio i loro bambini mentre attraversano la frontiera tra Turchia e Grecia a Edirne
L’Agenzia internazionale per
l’energia atomica «lancia
l’allarme» sul programma
nucleare iraniano: le scorte di
uranio arricchito sono volte
superiori ai limiti stabiliti
Iran
Allarme
sul programma
nucleare
di Teheran
Si è votato in ben Stati.
Appuntamento decisivo per
chiarire quali saranno i veri
contendenti nella corsa
democratica alla Casa Bianca:
Biden, Sanders o Bloomberg?
Stati Uniti
Il Super Martedì
che ha deciso
la corsa
dei democratici
+Sanders e i Millennials
ilsole24ore.com
«Io ho votato».
Un sostenitore dem
a Denver, Colorado
Dal nostro corrispondente
BRUXELLES
I ministri degli Interni dell’Unione si riuniranno oggi a
Bruxelles in un incontro straordinario dedicato ai rischi
di una nuova ondata migratoria dal Vicino Oriente. La
decisione turca di aprire la frontiera con la Grecia, per-
mettendo ai rifugiati siriani ed iracheni di lasciare la
Turchia per raggiungere l’Unione europea suscita gran-
de preoccupazione, proprio mentre è oggetto di contra-
sti tra i Ventisette una eventuale terza tranche di aiuti
finanziari al governo turco.
Nel , Bruxelles ed Ankara firmarono un contro-
verso accordo che prevede l’accoglienza sul territorio
turco di migranti provenienti dal Vicino Oriente. In
cambio, la Turchia ha potuto godere di due tranche di
aiuti da miliardi di euro ciascuna nel periodo -
. Secondo le ultime cifre, dei miliardi di euro, tutti
sono stati impegnati, ma solo , miliardi di euro sono
oggetto di contratti già firmati e appena , miliardi di
euro sono stati effettivamente sborsati.
Come ha ricordato ieri la portavoce comuni-
taria Dana Spinant, «il denaro non va alle autori-
tà turche, ma ad organizzazioni non governati-
ve che sono poi responsabili di costruire e gesti-
re scuole ed ospedali, così come di dare assisten-
za umanitaria» a una comunità di profughi e
migranti che ormai conta milioni di persone
(di cui , milioni sono cittadini siriani). Secon-
do la Commissione europea, tra le altre cose i
fondi permettono di nutrire , milioni di perso-
ne e scolarizzare mila giovani.
Prima ancora che la Turchia decidesse cla-
morosamente di aprire la frontiera con la Grecia, per-
mettendo nei fatti ai migranti sul proprio territorio di
partire verso l’Europa occidentale, i Ventisette stavano
valutando il se e il come di una nuova tranche di aiuti.
«Gli ultimi avvenimenti hanno reso la questione ancora
più tesa. L’ipotesi di una nuova tranche di aiuti è diven-
tata politicamente molto sensibile», spiega un diplo-
matico qui a Bruxelles.
Alcuni esponenti comunitari hanno definito la scelta di
Ankara il tentativo di ricattare l’Unione europea. Ha detto
il vicepresidente della Commissione europea Margaritis
Schinas: «L’Europa non accetterà mai di essere ricattata».
Tra i Ventisette c’è chi teme che il nuovo finanziamento
verrebbe interpretato come una resa europea dinanzi al
ricatto turco. Di questo avviso sono soprattutto la Francia,
la Grecia e Cipro, tre Paesi che per motivi politici e storici
hanno difficili rapporti con Ankara. Più possibilisti sono
Germania, Ungheria, Slovacchia, Repubblica Ceca e Polo-
nia, che temono il ripetersi del quando milioni di per-
sone raggiunsero l’Unione a piedi. Per ora, Roma ha una
posizione cauta. Il dibattito, che oggi segnerà la riunione
dei ministri degli Interni, si riflette nella stessa Commis-
sione: da un lato il commissario all’allargamento, il popo-
lare ungherese Olivér Várhelyi; dall’altro la commissaria
agli affari interni, la socialista svedese Ylva Johansson.
—Beda Romano
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I PROFUGHI IN TURCHIA
LA CHIUSURA DELLA ROTTA BALCANICA
Quell’accordo del 2016
che ha legato l’Europa
al ricatto di Erdogan
Dei sei
miliardi
stanziati,
in realtà solo
3,2 sono stati
sborsati
dall’Unione
europea
LA PARTITA DELLA ZONA CUSCINETTO
Mosca e Ankara, rischio escalation
Mosca e Ankara camminano su un
campo minato in Siria: ogni
giorno si fa sempre più alto il
rischio che il rispettivo
coinvolgimento nell’offensiva su
Idlib, su fronti opposti, provochi
uno scontro diretto tra russi e
turchi. Ieri le forze di Ankara
hanno abbattuto un aereo da
guerra siriano: il terzo dall’inizio
dell’escalation con cui il presidente
turco, Recep Tayyip Erdogan, ha
risposto al tentativo di Bashar
Assad, sostenuto dai russi, di
liquidare l’ultimo bastione rimasto
ai ribelli siriani, Idlib. Centinaia di
migliaia di persone fuggono dai
bombardamenti, andando a
premere per la maggior parte sul
confine con la Turchia: la peggiore
crisi umanitaria, dice l’Onu, in
nove anni di guerra.
La partita in questi giorni si
gioca intorno a Saraqeb, nodo
strategico tra Aleppo e Idlib
riconquistato da Damasco. Con
l’attiva partecipazione dei russi,
che vogliono presentarsi in
posizione di forza al vertice di
domani tra Vladimir Putin ed
Erdogan. Si tratterà sulle
dimensioni della “zona
cuscinetto” in cui circoscrivere
ribelli e profughi: Erdogan la
vuole profonda miglia, Putin .
Il presidente russo ne ha parlato
ieri con Angela Merkel, che lo ha
criticato per il rifiuto a
partecipare a un incontro con lei,
Erdogan e il presidente francese
Emmanuel Macron.
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