Internazionale - 28.02.2020

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Germania


Q

ualcuno ha provato a semplificare.
Poche ore dopo l’attentato di Ha-
nau, l’ex presidente dell’ufficio
per la protezione della costituzio-
ne Hans-Georg Maaßen ha twittato: “La
logica socialista: i colpevoli sono sempre di
destra, le vittime sempre di sinistra. Non
c’è più bisogno di scomodare Stalin, Mao,
Pol Pot, Walter Ulbricht...”. In seguito ha
precisato che non alludeva a Hanau.

Resta il fatto che, il mattino dopo l’attac-
co che ha provocato undici vittime in tre bar
della città, Maaßen si è dedicato alla classi-
ficazione dei terroristi. Secondo lui il retro-
terra dell’attentatore di Hanau non era in
primo luogo la destra radicale: a ispirarlo
era stata piuttosto una “ideologia fai da te”,
con qualche “elemento scenico” tratto
dall’immaginario dell’estrema destra.
Non un vero neonazista, quindi. C’è da
chiedersi allora come si riconosce il vero
neonazista. Deve avere una rigida conce-
zione fascista del mondo? Deve saper di-
stinguere le mostrine delle Ss e conoscere a
memoria le leggi razziali nazionalsociali-
ste? O è sufficiente che creda di appartene-
re a una razza superiore e voglia declassare
a subumani tutti gli altri, gli stranieri, chi la
pensa diversamente? E che li voglia stermi-

nare, come l’attentatore di Hanau, che ave-
va stilato un elenco dei paesi la cui popola-
zione andava “completamente eliminata”:
Marocco, Tunisia, Egitto, Israele, Siria,
l’intera penisola araba, la Turchia, il Viet-
nam, l’India? E l’elenco continuava: mezzo
mondo avrebbe dovuto morire. “E questa
sarebbe solo una prima passata”, aggiunge-
va l’attentatore.
È un vecchio errore credere che i terro-
risti di destra debbano essere ben organiz-
zati, addestrati militarmente e ideologica-
mente inquadrati come gli estremisti di si-
nistra della Raf, che andarono in Libano a
farsi istruire dall’Olp e scrivevano lunghe
lettere di rivendicazione.

Il tempo dei lupi
Già in passato gli attentatori di estrema de-
stra hanno agito da soli, sentendosi dei lu-
pi solitari. “È il tempo dei lupi”, scriveva
nel 1981 la guardia forestale Heinz Lemb-
ke, che aveva nel suo arsenale cinquanta
lanciarazzi anticarro e 258 bombe a mano.
Lembke preferì impiccarsi piuttosto che
parlare. Per molto tempo l’ufficio per la
protezione della costituzione e la polizia
tedesca hanno liquidato questi estremisti

Un clima che favorisce


il terrorismo di destra


La strage di Hanau non è un
episodio isolato. In Germania le
correnti razziste ed eversive
rimaste nell’ombra per anni
si sentono incoraggiate dal
diffondersi del nazionalismo

Annette Ramelsberger, Süddeutsche Zeitung, Germania


THOMAS LOHNES (GETTY)


Manifestazione dopo la strage a Hanau, 20 febbraio 2020
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