A sinistra. Il telescopio Lotti, lo
strumento principale
dell’Osservatorio Astronomico di
Monte Agliale. Si tratta di un
riflettore newtoniano con
lunghezza focale di 2310 mm e un
diametro pari a 510 mm (f/4,5).
Emiliano: ho iniziato la ricerca di supernovae
extragalattiche alla fine del 2007 insieme al team
dell'Osservatorio di Monte Agliale, nel progetto
Masacas, e dal 2011 anche in collaborazione con il
programma ISSP.
- Delle tue numerose scoperte, quali sono state
quelle di maggior interesse o quelle che ti hanno
lasciato un piacevole ricordo?
Fabrizio: certamente la prima supernova non si
scorda mai. Come detto sopra si tratta della
supernova SN2007ru, scoperta nel novembre
- L'oggetto venne individuato, in realtà, in
immagini riprese da Sauro Donati, che in
quell'occasione lavorava con il proprio telescopio
dai sobborghi di Lucca ed era impegnato nel
mettere a punto il programma di automazione, che
da lì a poco avremmo installato a Monte Agliale.
Ricordo ancora la sua telefonata, verso le 23 del
27 novembre, in cui mi annunciava un forte
sospetto in un’immagine ripresa poco prima col
software di automazione. Dopo i dovuti controlli
inviammo una comunicazione di possibile
scoperta al CBAT. Il transiente venne
successivamente confermato grazie a indagini
spettroscopiche e risultò essere addirittura una
Supernova di tipo Ic peculiare. Negli anni
successivi, grazie all'uso di una camera CCD di
qualità superiore e al perfezionamento del
programma di automazione e di analisi automatica
delle immagini, abbiamo realizzato un gran
numero di scoperte, tutte dai cieli di Monte
Agliale. In più occasioni abbiamo effettuato due
scoperte per notte o comunque abbiamo messo a
segno delle scoperte in notti consecutive. Nel
2011 realizzammo diciassette scoperte e sedici
nel 2013; nel solo luglio di quell’anno
individuammo sei supernovae. Purtroppo quasi
altrettanti oggetti andarono perduti, perché non
identificati in tempo. Quelli erano anni d'oro per
questo tipo di attività!
Del 2013 ricordo ancora molto bene un caso di
mancata scoperta: si tratta della supernova
SN2013dy. Venimmo anticipati dai ricercatori del
LOSS che osservarono il transiente diverse ore
dopo di noi ma annunciarono la “discovery” senza
attendere la seconda notte, come invece facemmo
noi (nella nostra immagine il segnale era
caratterizzato da una magnitudine di solo +18,7,
come sarebbe risultato successivamente grazie a
raffinate misure fotometriche). La nostra immagine
di “prediscovery” risultò tuttavia molto preziosa,
in quanto permise ai ricercatori di completare uno
studio che apparve, pochi mesi dopo la scoperta,
sulla prestigiosa rivista The Astrophysical Journal
Letters. Dall'analisi eseguita dagli astronomi
risultò che la nostra immagine