Coelum Astronomia - #226 - 2018

(WallPaper) #1
(ripresa alle 4 del mattino del 10 luglio 2013,
ovviamente in fase di gestione automatica) era
stata ottenuta circa 2,4 ore dopo l'esplosione: si
trattava della supernova di tipo Ia mai scoperta
così presto, tanto che, per la prima volta, misure
fotometriche della nostra unica immagine di
prediscovery permisero la realizzazione di un
nuovo tipo di fit del “rising” della curva di luce.
All’articolo apparso su The Astrophysical Journal
Letters hanno fatto seguito altri lavori (relativi a
oggetti diversi osservati successivamente) che
sono stati pubblicati su riviste scientifiche
internazionali a firma anche dei membri
dell’Osservatorio di Monte Agliale; ciò
rappresenta, per me, motivo di grande
soddisfazione.

Emiliano: la supernova che ricordo con piacere è
la SN2013ev nella galassia IC 1296, perché pochi
giorni prima della scoperta avevo fotografato M

57 con la camera Baker-Schmidt 250 mm f/3 e
non avevo notato "novità" proprio nella galassia
IC 1296 poco distante. Solo dopo la scoperta ho
ripetuto la foto nello stesso campo e lì si
scorgeva, anche se non troppo luminosa, la
SN2013ev ma visibile a un occhio allenato. Ho
pensato che se solo fosse esplosa qualche giorno
prima molto probabilmente l'avrei scoperta con
un piccolo telescopio nel corso di una ripresa fatta
solo per diletto, dando scacco alle survey più
accreditate.


  1. Cosa ti entusiasma di più in questo tipo di
    ricerca?


Fabrizio: innanzitutto il “piacere della scoperta”:
scorgere, per primo, un transiente così particolare
come l'esplosione di una Supernova extragalattica
è un fatto che, ancora dopo anni, mi fa sobbalzare
sulla sedia. Inoltre, la forte “concorrenza” derivata

Una pre-discovery di grande importanza scientifica


Nella notte del 10 luglio 2013 il programma
professionale di ricerca supernovae denominato
LOSS (Lick Observatory Supernova Search),
utilizzando il telescopio di 76 cm del Lick
Observatory sul monte Hamilton vicino San Jose
in California, scopre una supernova nella galassia
NGC 7250, distante circa 45 milioni di anni luce e
posta nella costellazione della Lacerta. Al
momento della scoperta la supernova mostrava
una luminosità pari a mag. +17,2 e, nei giorni
seguenti, la luminosità è notevolmente aumentata
fino a raggiungere la mag. + 12,6 divenendo così
una delle supernovae più luminose del 2013. Lo
spettro, ripreso da vari Osservatori professionali,
fra cui il famoso Keck Observatory con l’enorme
telescopio Keck II da 10 metri, ha evidenziato che
si trattava di una supernova di tipo Ia scoperta da
una a due settimane prima del massimo di
luminosità, a cui è stata poi assegnata la sigla
SN2013dy.

Ebbene, questa importante e luminosa supernova
ha una pre-discovery che ci riguarda da vicino:
nella stessa notte del 10 luglio, ma circa 9 ore
prima del LOSS, Fabrizio Ciabattari e il team
dell’Osservatorio di Monte Agliale (LU),
Osservatorio di punta del progetto ISSP (Italian
Supernovae Search Project), avevano immortalato
la supernova appena visibile in una loro singola
immagine con una magnitudine pari a +18,7. I
lucchesi avevano notato la debole stella ma,
essendo al limite della loro strumentazione e
avendo a disposizione una sola immagine,
avevano atteso la sera seguente per confermarla e
questo ha fatto sì che il LOSS li battesse sul tempo
nel comunicare la scoperta.

Questo debole puntino luminoso appena visibile
nell’immagine di Monte Agliale aveva però
un’enorme importanza scientifica. Il Dr. WeiKang
Zheng del Berkeley University of California,

(^150) COELUM ASTRONOMIA
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