(^68) COELUM ASTRONOMIA
"BepiColombo": la scelta del nome
A sinistra. Una foto che ritrae
Giuseppe Colombo
(1920-1984), professore
Ordinario di Meccanica
Applicata presso la facoltà di
Ingegneria di Padova; durante
la sua carriera, tiene lezioni di
Meccanica Celeste, Geodesia
Spaziale, Meccanica delle
Vibrazioni e Veicoli e Vettori
Spaziali. Oltre all’impegno
universitario partecipa a
ricerche presso l’Harvard
Smithsonian Center for
Astrophysics, il Caltech e il Jet
Propulsion Laboratory,
diventando consulente presso
i maggiori centri spaziali degli
Stati Uniti e membro di varie
commissioni consultive di
accademie nazionali e
internazionali.
È proprio in onore di Giuseppe Colombo che
l'Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha deciso di
nominarne la sua prima missione spaziale verso
Mercurio (nel Nordest italiano "Bepi" è infatti
l'abbreviazione veneta di Giuseppe). La missione
è stata sviluppata in collaborazione con l'Agenzia
Spaziale Giapponese (JAXA) e si compone di due
distinti veicoli spaziali, uno fornito dalla JAXA e
uno fornito dall'ESA, ciascuno con uno specifico
programma di missione.
L'ESA ha anche
costruito il Mercury
Transfer Module
(MTM), che avrà il
compito di trasportare
i due orbiter (le sonde
che si posizioneranno
nell'orbita del pianeta)
dalla Terra a Mercurio.
All'arrivo, il modulo di
trasferimento si
separerà e i due
orbiter entreranno in
azione.
L'orbiter europeo,
chiamato MPO
(Mercury Planetary Orbiter), trasporta 11 payload
scientifici che avranno il compito di indagare nel
dettaglio sul campo gravitazionale di Mercurio, di
mettere alla prova la teoria della relatività
generale di Einstein a un maggiore livello di
precisione rispetto a quanto sia mai stato fatto, e
di rilevare la topografia e la morfologia
superficiale di Mercurio. Gli strumenti includono il
Mercury Gamma-ray and Neutron Spectrometer
Crediti: ESA/ATG Medialab/Coelum Astronomia
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