Coelum Astronomia - #226 - 2018

(WallPaper) #1

(^72) COELUM ASTRONOMIA
Altro aspetto ancora, la navicella è stata
progettata per mostrare sempre lo stesso lato al
Sole, con il lato opposto sempre in ombra,
permettendo così di sfruttarlo come radiatore in
grado di dissipare il calore proveniente sia dalla
nostra stella che dall'elettronica di bordo.
Nel caso dell'MPO, però, anche quel lato della
sonda riceverà tantissimo calore proveniente da
Mercurio e si è reso quindi necessario ideare un
design intricato di specchi curvi per smaltire verso
lo spazio il calore generato dal satellite e
contemporaneamente deflettere il calore generato
dal satellite e, contemporaneamente, proveniente
dal pianeta.
Sopra. Ecco il container con il Mercury Planetary Orbiter (MPO) di BepiColombo, mentre viene scaricato dal
grande aereo cargo Antonov. È arrivato a Kourou, nella Guyana francese, lo scorso 27 aprile 2018 per i
preparativi per il lancio dallo spazioporto europeo. Crediti: ESA/CNES/Arianespace/Optique vidéo du CSG – S.
Martin
Imprevisti dell’ultimo minuto e sfide future
Anche se molti problemi sono stati risolti con
successo in fase di progettazione, diversi
imprevisti sono sorti quando la produzione era già
arrivata a uno stadio avanzato. Questi ovviamente
hanno richiesto la messa in atto di soluzioni di
"work-around" che hanno causato ritardi e hanno
messo a rischio il valore scientifico della missione.
Tuttavia, il team è riuscito a superare tutti gli
ostacoli ed è infine con grande soddisfazione che
si è giunti a ottenere quello che è un risultato
storico per l'industria spaziale europea.
L'integrazione e i collaudi dei vari moduli sono
stati completati e finalmente – superata con
successo l’ultima revisione, la “qualification
acceptance review” – i tecnici dell’ESA hanno
potuto impilare l'MMO e MPO l’uno sull’altro nella
configurazione di volo, quella che manterranno

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